Storia e curiosità 

Intervento della professoressa Fiorella Conti presentato in occasione del Convegno:

Il Verdicchio di Matelica attraverso i secoli: percorso storico della viticoltura nel territorio di Appenninia, prospettive di sviluppo all'alba del terzo millennio.

Matelica, 25 Giugno 1999

Da secoli il nostro territorio, che comprende più comuni e che oggi si caratterizza particolarmente per la produzione del Verdicchio, ha visto le sue colline ricche di vigneti.
Tanti sono i riferimenti a questo prodotto ed a questa produzione, anche se non si tratta di un tutto organico, coinvolgendo dati forse anche di contenuto tra il fantastico o il fantasioso e lo storico e dati che si ancorano a certezze indiscutibili dal punto di vista documentario.
Lo storico Cimarelli (1642), ad esempio, e siamo nella prima ipotesi, afferma che "Alarico re dei Visigoti, nell'anno del Signore 410, diretto al Sacco di Roma, portò via con sé da queste terre quaranta muli con gerle cariche di barili di vino perché nulla rendeva i suoi guerrieri più bellicosi e più coraggiosi del Verdicchio".
Ma testimonianze certe provengono da molti documenti dei secoli passati che confermano senza ombra di dubbio la coltivazione della vite e la presenza del prodotto.
Numerosi sono, ad esempio, gli atti notarili che indicano passaggi di proprietà e donazioni di vigne a ordini religiosi fin dal secolo XIII.
D'altra parte la purezza di questo prodotto è centrale nelle celebrazioni della Messa per la Chiesa cattolica. Lo afferma Tommaso d'Aquino (XIII secolo) il quale ricorda che la celebrazione del rito della Messa è possibile solo grazie alla sua purezza.
"Il sacramento dell'Eucarestia può essere celebrato soltanto con il vino della vite perché questo è il volere di Cristo Gesù che scelse il vino quando ordinò questo sacramento... e anche perché il vino fatto con l'uva è in un certo senso l'immagine degli effetti del sacramento: con questo voglio dire la gioia dello spirito, perché sta scritto che il vino rende lieto il cuore dell'uomo".
Basterebbe esaminare quelli risalenti a tale periodo conservati presso l'archivio storico del Monastero di Santa Maria Maddalena di Matelica.
· 9 settembre 1233: Donazione- Monastero Buonfrate Albrici dona al Monastero un "terreno con vigna in località Piagge";
· 28 ottobre 1254 - Bartolo di Attone Tornaguerra dona un terreno con vigna;
· 16 giugno 1271 - Rainalduccio Lazani dà una vigna Subbiano.
Lo stesso può dirsi dei secoli XIV, XV, XVI, in cui non solo se ne trova conferma ma si ha la prova dell'intensificazione della stessa attività di produzione del vino attraverso antiche pergamene.
Risale all'anno 1375, ad esempio di quanto sopra affermato, una donazione di "Mattiolo al monasterio de Sta Magdalena tre pezzi di terra campestri e vignata posta nella contrada del ponte";
ancora nel 21 giugno 1375 un'altra donazione: quella di Matthiolo di Pietro (Petri) Massaria di un pezza di terra con Vigna e campi in contrada Exbarre alla badessa Nobile Donna Catarina Rainucci;
ancora nel 1376 la donazione di "una casa et una vigna" (doc n. 92) e al 1404 (doc n. 7) una "donatione de Mathiolo de Petri fatta al Monasterio de Sta Maria Magdalena di Matelica de un pezzo terra vignata ... per 30 moj(oli)";
al successivo 1468 risale invece (doc n. 79) la "compra delle sore di Sta Maria Magdalena da Stefano de ...? de un pezo de terra vignata posta in contrada delle Serre per prezo di undici fiorini", somma non irrilevante.

 

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